Si avvicina la simulazione del terremoto denominata A.s.ter.i.c.s che avverrà nel centro storico dell’Aquila devastato dalla forte scossa del 6 aprile 2009. Con la simulazione di giovedì viene ancora una volta immaginato il post-terremoto e la domanda che sorge spontanea a noi della Madis – che con il nostro brevetto internazionale salviamo vite – è cosa accadrebbe se ci fosse una mappatura di emergenza delle abitazioni dotate di una Stanza Antisismica. Con le Madis Room installate nelle abitazioni l’intervento di emergenza sarebbe pianificato e risolutivo. Il tutto se soltanto la Stanza Antisismica fosse acquisita al pari degli altri sistemi antisismici faciliterebbe notevolmente gli interventi della Protezione civile. Ad oggi quanti aquilani sono al corrente del fatto che se torna una vera (non simulata) scossa di terremoto nel centro storico si rischia ancora la vita? Visto che si sta pensando di mettere a disposizione dei cittadini la mano bionica, come mai non si pensa di mettere un salvavita 100% in caso di terremoti nei centri storici? 20140506_164519 (1)

Centri storici che non possono essere messi totalmente in sicurezza. Perché ci si limita sempre a simulazioni per la gestione del post evento? Sarebbe concretamente più utile simulare come salvarsi prima di una forte scossa in modo da rendere meno tragiche le fasi di soccorso. Si farebbe prevenzione e in Italia dovrebbe essere un dovere civile.

L’Aquila, 21 aprile 2015

Alessandra per Madis Room – La Stanza Antisismica

 

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