Quella in atto in questi giorni sembra una dichiarazione di guerra: contro il Piano Casa mobilitazioni e azioni di protesta lungo tutto lo Stivale. Le esigenze e i bisogni  basilari delle persone si scontrano con le leggi del Governo e questo non dovrebbe accadere mai, dalla Valsusa alla striscia di Gaza.
73.385 le sentenze di sfratto emesse nel solo 2013  (di cui l’89% per morosità incolpevole), 700.000 i nuclei familiari nelle graduatorie per l’accesso all’edilizia popolare: pochissimi potranno avere una risposta positiva vista la percentuale di  inadeguatezza del patrimonio abitativo presente in Italia. E di questi una parte consistente è costituita da italiani, tanto per rimarcare che l’emergenza non ha nulla a che vedere con la presenza degli immigrati ma, piuttosto, con una incapacità o non volontà di affrontare un ripensamento strutturale delle politiche di recupero dell’edificato abitativo, evidentemente abbandonato e degradato.
Lo stanziamento di 1,7 miliardi, 3,5 per l’edilizia scolastica diventati poi 784 milioni, sembra poco ma sarà una goccia nell’oceano senza la previsione di piani di recupero efficienti: la ristrutturazione degli immobili deve essere il mezzo per rivitalizzare il mercato edilizio e quello  immobiliare, e deve passare per il tramite di sconti  fiscali, agevolazioni e altre misure che siano capaci di convincere i proprietari ad adeguare il proprio immobile e di far reimmettere così sul mercato alloggi sicuri, innovativi ed energicamente efficienti. Già il solo adeguamento sismico del costruito costerebbe allo Stato una spesa che ad oggi viene ritenuta insopportabile, in forza del fatto che l’80% del patrimonio ha bisogno di interventi di ristrutturazione, ma sul riscontro economico che produrrebbero gli incentivi lo stesso Ermete Realacci è fortemente convinto, e per questo porta avanti una campagna opportuna di informazione e sensibilizzazione.
Con la medesima convinzione, noi di Madis Room –  Stanza Antisimica sosteniamo da sempre –  e ci stiamo impegnando su questo per una legge nazionale ad hoc – che l’unica via è quella del recupero/ ristrutturazione/riqualificazione. E poiché abbiamo concentrato risorse e investimenti nel settore dell’adeguamento sismico, disponiamo di dati e analisi che ci hanno fatto scegliere di intervenire con sistemi antisismici salva vita – segmento al quale ci siamo aperti dopo il terremoto del 6 aprile di L’Aquila – piuttosto che nella costruzione del nuovo, ivi comprese case antisismiche, case di legno e simili. E’ evidente che il consumo del suolo non può essere la soluzione: non lo è per le esigenze abitative, né per il comparto edile o per lo sviluppo sostenibile. Neanche in caso di capacità futura di previsione dei terremoti.

La Stanza Antisismica montata in un palazzo da demolire e ricostruire all'Aquila. La Madis Room ha sopportato la demolizione ed è rimasta indenne (crash test all'Aquila - maggio 2014)

La Stanza Antisismica montata in un palazzo da demolire e ricostruire all’Aquila. La Madis Room ha sopportato la demolizione ed è rimasta indenne (crash test all’Aquila – maggio 2014)

La revisione del Piano Casa può dare una sterzata al degrado del patrimonio edilizio prevedendo un ampio spazio di manovra per le ristrutturazioni dei privati che decidano di ottemperare autonomamente all’adeguamento sismico. La Stanza Antisismica è il frutto di una innovazione tecnologica in grado di proteggere da un sisma di elevata intensità e può essere installata ovunque, sia in un singolo appartamento in condominio che in una casa indipendente.

 

 

Pescara 26 luglio

Maria Paola – Madis Room, la Stanza Antisismica

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