Terremoto: adeguamento, miglioramento, io speriamo che me la cavo

Da una risposta tecnica del nostro ingegnere ad una lettrice che ci ha posto una domanda sul blog, vogliamo espungere un passaggio che ci sembra fondamentale e rispetto al quale la comunicazione specializzata ha un’attenzione pari quasi allo zero:

le case che non vengono adeguate ma migliorate hanno una sicurezza circa del 60%, dunque, con brutale schiettezza possono essere definite case rattoppate laddove, a fronte di una scossa importante, crollerebbero come è già accaduto nei secoli fino ad oggi.
Il concetto di miglioramento è lapalissiano se non fosse reso confuso “da tanta scienza dei numeri”: migliorare significa apportare qualcosa in più, fare meglio di prima, ma lasciare la cosa sostanzialmente uguale. Altro è l’adeguamento che, invece, adegua la casa al sisma cioè la rende sua pari quanto a forza esercitata.
Ecco, detto così, senza troppi tecnicismi che chi scrive non conosce, i due concetti emergono in tutta la loro evidente differenza.

Ma perché si migliora e si espone tutti ad una seconda tragedia invece di adeguare?
Perché altrimenti bisognerebbe radere al suolo la metà del patrimonio edilizio, con l’evidente difficoltà di non sapere dove collocare così tanta popolazione, e perché i soldi per compiere questa immane operazione non ci sono e non ci saranno mai. Si tratta di autentici miliardi.
Ergo, alla moltitudine dei cittadini spaventati questa differenza di non poco conto viene taciuta, almeno sui mass media.
E così le ricostruzioni post sisma continuano tra miglioramenti ed adeguamenti con una sicurezza spalmata a macchia di leopardo e con tutte le polemiche che la gente solleva ogni qual volta si parla di mancanza di sicurezza sugli edifici del post sisma.
La SOLUZIONE? Cominciare oggi un cantiere perenne, che resta aperto per i prossimi 50/100 anni senza soluzione di continuità e che ricostruisce pezzo pezzo tutta l’Italia.
Il concetto non solo è possibile ma addirittura bellissimo perché oltre a proteggere e dare sicurezza apre un secondo boom dell’edilizia rigenerando l’economia, la bellezza del Paese, la possibilità di salvezza delle persone.
L’abbiamo detto con parole poche e semplici ma la questione è grossa e seria. E ci torneremo

L’Aquila, 22 marzo 2018 – maria paola iannella

dalla lettera di risposta
NOTE SULLA COSTRUZIONE DELLA CELLULA ANTISISMICA “MADIS ROOM” NELLA MIA CASA A L’AQUILA.

Cara Nadia,
ti ringrazio della opportunità di parlare della mia cellula antisismica.https://www.stanza-antisismica.it/wp-content/uploads/esterno-casa-ciammitti.jpg
Devi sapere che La mia casa a L’Aquila è del 1921 e fu ricostruita con criteri antisismici di quell’epoca sulle rovine di una casa crollata con il terremoto di Avezzano del 1915 che anche a L’Aquila fece molti danni.
Io ho riparato la mia casa dopo il terremoto del 06.04.2009. La mia casa aveva 112 lesioni più o meno gravi ma era classificata con livello di danno B e per me è una seconda casa.
Perciò ho potuto semplicemente procedere ad una Riparazione dei danni, non ad un Miglioramento Sismico nè tanto meno ad un Adeguamento Sismico.
Questo genere di case riparate o come diciamo noi “rattoppate” hanno perso il loro valore di mercato sopratutto a L’Aquila dove ci sono ormai moltissime case demolite e ricostruite rispettando le ultime normative antisismiche cioè case Adeguate sismicamente.
Le continue scosse (lo sciame sismico) che continua anche a L’Aquila dal 24 agosto 2016 fa dormire sonni poco tranquilli alle persone che si trovano nelle case riparate ma non adeguate, come è la mia.
Io il 18 gennaio dopo le tre scosse fortissime ho dormito vestito e con le scarpe ai piedi, pronto a fuggire.
Avevo già da tempo deciso di utilizzare una stanza poco utilizzata che ho al piano terra per farmi una cellula antisismica.
Avevo conosciuto Antonio D’Intino di Pescara che ha brevettato questa cellula che si chiama ” Madis Room cellula antisismica” che puoi vedere e seguire su Facebook, e Antonio mi aveva convinto della bontà di questa sua idea.
Come sai, malgrado quello che dice qualcuno, i terremoti non si possono prevedere, nè si può prevedere l’intensità dei terremoti.
https://www.stanza-antisismica.it/wp-content/uploads/ponteggio.jpgE’ dunque assolutamente importante costruire bene le case nuove e riparare meglio che si può le esistenti. Pensa che però noi ingegneri, te lo dico con parole semplici comprensibili a tutti, siamo obbligati a raggiundere il 60% della sicurezza sugli edifici esistenti. Sarebbe troppo costoso e forse impossibile raggiungere il 100% senza demolire e ricostruire la casa.

La cellula antisismica ti permette di avere nella tua casa un rifugio dove andare a dormire, perchè nel caso arrivi un terremoto forte che fa crollare la casa questa cellula resiste per la robustezza delle strutture di acciaio e dei teli in fibra di acciaio sostenuti dalla struttura ti permette di spettare i soccorsi in tranquillità.
Nella cellula oltre al letto avrai magari un frigorifero con una scorta di acqua, qualche genere di conforto, cibo etc.
Nella mia cellula antisismica ho deciso di tenere le strutture metalliche in vista, di portare il mio grande tavolo da lavoro, un divano letto comodo per dormire e un frigorifero.
Questa decisione dipende dalla volontà di fare pubblicità a questa soluzione di prevenzione antisismica almeno presso i miei clienti che verranno da me per le riunioni periodiche che facciamo per gli aggregati edilizi e per tutti quelli che avranno piacere di capire come è fatta questa costruzione.
Credo che la inaugureremo ai primi di aprile ( il giorno 6 è l’ottavo anniversario del terremoto ed è una data molto sentita a L’Aquila).

Un caro saluto, Mario Ciammitti, ingegnere.

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