Trentaquattro anni dopo il devastante terremoto del 23 novembre 1980 l’Irpinia si è fermata ieri a ricordare. Sono state numerose le manifestazioni per commemorare ciò che accadde alle 19.34 di quella indimenticabile domenica di morte e distruzione.

Un bilancio amaro dopo la scossa con una magnitudo 6.9 della scala Richter che causò quasi 3mila morti, 9.000 feriti, 300mila senza tetto, 150mila abitazioni distrutte.

Come riportato da un organo di stampa «il tempo ha placato le furenti polemiche sull’erogazione dei fondi per la ricostruzione delle case e per le risorse destinate allo sviluppo industriale».

Decenni e decenni dopo ci si chiede cos’è cambiato oggi in Italia in ottica di prevenzione per le aree ad alto rischio sismico? Ben poco.macerie

E quanto accaduto nella città dell’Aquila il 6 aprile 2009 ne è la testimonianza. Dopo la scossa delle 3.32 è seguita la devastazione che ha causato 309 vittime e numerosi feriti. Vite spezzate, sogni e sacrifici di una vita andati all’aria in pochi secondi.

Proprio ieri, nel giorno del ricordo in Irpinia, in Piazza Duomo all’Aquila i cittadini si sono ritrovati per una manifestazione di protesta per l’assoluzione in Appello della Commissione Grandi rischi. I giudici ribaltando la sentenza di primo grado hanno assolto sei dei sette componenti della commissione accusati di aver rassicurato gli aquilani prima del sisma del 6 aprile 2009.

Quella notte nessuno era al sicuro e un’intera città ignorava cosa stesse succedendo.

Quella tragedia ha ispirato l’unica arma che oggi riesce a prevenire il terremoto: la Stanza Antisismica.

Grazie al brevetto nazionale e internazionale della Madis Room puoi sentirti al sicuro assieme alla tua famiglia vivendo con serenità quando fuori tutto trema.

La Stanza Antisismica, che si inserisce in un’ottica di risparmio del suolo e nel mercato della ristrutturazione, può essere installata sia in case private che in edifici pubblici. Il brevetto di Antonio D’Intino ha già ottenuto le detrazioni fiscali ed è in attesa delle agevolazioni.

Da oggi la differenza con il passato è abissale perché, in attesa che il terremoto finisca, durante la fase distruttiva puoi rifugiarti nella stanza salvavita e aspettare i primi soccorsi al sicuro da crolli e calcinacci.

Il guscio di ferro che farà vivere tua famiglia senza ansia, proteggendo le vite anche in caso di incendio – grazie ad una opzione è ignifuga – e in caso di rapina perché è anche una stanza antintrusione.

 

 

Avellino, 24 novembre 2014, Luisa – Madis Room, La Stanza Antisismica

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