Il 23 febbraio 2016 all’Aquila, presso Ordine degli Ingegneri della Provincia, Via XX Settembre 32, si terrà un seminario su  “Il collaudo in corso d’opera di edifici, di nuova costruzione ed esistenti, protetti da sistemi di isolamento sismico e dissipativi” dell’ingegnere Alessandro Martelli, PhD (Presidente GLIS e Vicepresidente ASSISi).

Il programma:

14:00 – Registrazione

15:00 – Indirizzo di saluto ed introduzione – Dott. Ing. Elio Masciovecchio, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia de L’Aquila.

15:15 – Relazione, Parte prima

Che cosa esattamente significa effettuare il collaudo statico “in corso d’opera” (c.o.) di un edificio e quando occorre che l’incarico sia affidato (in particolare, il collaudatore in c.o. deve poter dire la sua anche sul progetto).

Tipologie di dispositivi antisismici (isolatori e dissipatori) attualmente in uso in Italia e negli altri paesi, loro caratteristiche e limiti di applicazione.

Necessità che sia dimostrata un’adeguata durabilità dei dispositivi antisismici scelti, cioè che essi mantengano le caratteristiche definite a progetto durante l’intera vita utile dell’edificio.

Quadro dei principali edifici, di nuova costruzione od esistenti, protetti da isolatori sismici o dissipatori, che sono stati collaudati dal relatore.

Momenti critici durante la realizzazione di nuovi edifici od interventi su edifici esistenti, protetti da dispositivi antisismici.

Necessità che il collaudatore statico in c.o., prima di accettare l’incarico, si accerti della serietà e della competenza del progettista, del direttore dei lavori, dell’impresa e dei fornitori dei dispositivi antisismici, sia convinto della validità di questi ultimi e stabilisca con tutti gli altri “attori” un rapporto corretto e collaborativo (in caso contrario, ad avviso del relatore, l’incarico non dovrebbe essere accettato, anche per motivi deontologici).

Importanza che il collaudatore statico in c.o. stabilisca quali sono gli stati di avanzamento dei lavori oltre i quali i lavori stessi non possono procedere senza il suo assenso, comunicando tali stati di avanzamento alla proprietà, al direttore dei lavori ed all’impresa al momento dell’accettazione dell’incarico.

Verifica, da parte del collaudatore statico in c.o., dell’esistenza e dell’applicabilità dei certificati di omologazione (fino a qualche anno fa di qualificazione) o del marchio CE dei dispositivi antisismici previsti (nel caso in cui si faccia riferimento al marchio CE, il collaudatore in c.o. deve verificare che esso corrisponda all’ETA – European Technical Approval – relativo ai materiali dei dispositivi effettivamente impiegati e non si limiti, invece – scorrettamente, a citare un loro generico nome commerciale, che può riferirsi anche a materiali diversi, come purtroppo troppo spesso accade, soprattutto se il marchio CE è stato rilasciato in “certi” paesi europei).

Verifica, da parte del collaudatore statico in c.o., ad opera ultimata, che gli impiantisti ed altri (come purtroppo spesso accade) non abbiano indebolito elementi strutturali (travi, pilastri, muri portanti) per semplificare il passaggio delle tubazioni o per inserire cabine elettriche o contatori (ciò vale, ovviamente, anche per gli edifici fondati convenzionalmente).

Esempi di errori e problemi da evitare, riscontrati dal relatore sia in fase di realizzazione che successivamente ad essa, per alcuni edifici da lui collaudati, come essi sono stati da lui risolti e quali conseguenze detti errori e problemi hanno comportato:

1) i 5 nuovi edifici (8 piani al massimo) del Centro Regionale della TELECOM Italia di Ancona, prima grande applicazione italiana dell’isolamento sismico (collaudo statico non ancora in c.o, 1992) – arrugginimento delle piastre di ancoraggio degli isolatori a causa di infiltrazioni d’acqua nel vano tecnico ove essi erano stati installati, distanze non rispondenti a quanto certificato fra i fine-corsa antisismici esistenti in tali edifici (ora non usa più installarli) e gli elementi di contrasto (vizio occulto riscontrato dal relatore alcuni mesi dopo il collaudo), nuove tubazioni del gas realizzate, alcuni anni dopo il collaudo, vincolandole erroneamente ad edifici indipendentemente isolati (errore riscontrato dal relatore durante una sua visita);

2) palazzina a Fabriano (AN) danneggiata dal sisma umbro-marchigiano del 1997-98, adeguata sismicamente con un sistema di isolamento in sottofondazione, per la prima volta in Europa (collaudo statico in c.o., 2006) – riscontrata mancanza di un numero considerevole di pali di fondazione (fondazioni a doppio palo) nella preesistente costruzione (che è stato necessario realizzare prima di procedere con lo scavo del nuovo locale interrato), riscontrata mancanza dei certificati di qualificazione degli isolatori in gomma utilizzati ed errata installazione di quelli poi sottoposti alle prove suddette, su richiesta del relatore (in luogo di nuovi isolatori, di cui erano state pure richieste dal relatore la produzione e l’effettuazione delle prove di accettazione), scavi in alcuni pali di fondazione della preesistente costruzione per agevolare il passaggio di tubazioni;

3) il complesso isolato costituito dal Centro Universitario e Professionale «Le Tre Torri» e dalla nuova scuola elementare Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia (CB), prima scuola italiana protetta con l’isolamento sismico, ricostruita dopo il crollo della precedente durante il terremoto del Molise e della Puglia del 2002 (collaudo statico in c.o., 2008) – piastre di copertura dei giunti strutturali troppo rigide e lunghe (tali, quantomeno, da danneggiarsi nel caso di terremoti anche di lieve entità), mancata protezione degli isolatori da possibili atti di vandalismo od altro durante le visite tecniche previste, tali da rendere possibili danneggiamenti degli isolatori stessi;

4) i 4 nuovi edifici del Quartiere San Samuele di Cerignola (FG), primo progetto di edifici residenziali isolati sismicamente realizzato con la nuova normativa sismica di cui all’Ordinanza del Consiglio dei Ministri (OPCM) N. 3274/2003 (collaudo statico in c.o., 2009) – alcuni isolatori in gomma risultati assai deformati verticalmente durante la costruzione (per la mancanza, successivamente riscontrata, di un numero adeguato di lamierini interni in acciaio), improprio riempimento dei giunti strutturali con materiale inerte (perché l’impresa voleva evitare i costi necessari per l’installazione di adeguate protezioni dei giunti suddetti), inadeguati giunti delle tubazioni di mandata del gas.

5) la nuova scuola isolata di Marzabotto (BO), prima applicazione dell’isolamento sismico a scuole in Emilia-Romagna (collaudo statico in c.o., 2010) – realizzazione di un giunto strutturale verticale, invece che orizzontale (cosa ammessa, ma pericolosa, che, infatti, ha portato la proprietà, dopo il collaudo, a permettere che fosse innalzato il livello del terreno del parco che circonda l’edificio ad un’altezza tale da ostacolare il libero movimento orizzontale della sovrastruttura isolata, contrariamente a quanto prescritto dal relatore nel Certificato di Collaudo), mancata realizzazione di giunti strutturali in corrispondenza dell’ingresso principale e delle uscite di sicurezza (nuovamente contrariamente a quanto prescritto dal relatore nel Certificato di Collaudo), allagamento del vano tecnico contenente gli isolatori (per mancanza delle ispezioni periodiche prescritte dal relatore nel suddetto certificato), riscontrato dal relatore stesso un anno dopo il suo collaudo;

6) i 2 edifici principali, isolati, del nuovo «Centro Operativo Emergenza e Formazione» del nuovo Centro della Protezione Civile di Foligno (PG) (collaudo statico ed amministrativo in c.o., 2011) – riscontrata mancanza di un certificato riguardante prove di qualificazione previste dalla normativa utilizzata dal progettista (anche se giudicate dal relatore di scarsa importanza, ma il ruolo del collaudatore è analogo a quello di un “notaio”), che costrinse il relatore stesso (in marzo 2011) a rilasciare un Certificato di Collaudo statico condizionato, in attesa dell’effettuazione di tali prove, previo reperimento dei fondi necessari da parte della Regione Umbria (solo dopo l’effettuazione delle suddette prove e l’ottenimento del relativo certificato il relatore fu in grado di emettere, alla fine di novembre, il Certificato di Collaudo statico definitivo);

7) nuovo edificio residenziale di 8 piani fuori terra a Messina, almeno al tempo il più alto con l’isolamento sismico in Italia (collaudo statico in c.o., 2014) – presenza, accanto all’edificio isolato in questione, di uno vetusto (fondato convenzionalmente), con caratteristiche ignote, che ha portato il relatore ad imporre l’adozione di particolari accorgimenti per evitare che crolli di quest’ultimo edificio possano ostruire il giunto strutturale (problema non considerato dalla normativa esistente), allacciamenti delle tubazioni del gas non adeguatamente protetti da possibili atti di vandalismo o da altre possibili cause di danno, griglie di protezione dei giunti strutturali (di notevole spessore) non provviste di giunti strutturali rispetto ai suddetti allacciamenti (con il rischio che essi fossero tranciati in caso di terremoto).

16:30 – Pausa caffè

17:00 – Relazione, Parte seconda

Importanza di quanto segue:

1. che i dispositivi antisismici da sottoporre alle prove di accettazione richieste dalla normativa siano scelti dal collaudatore statico in c.o. (anche se in accordo con il direttore dei lavori), prima di essere portati in cantiere e che tali dispositivi siano rappresentativi dell’intera produzione (talvolta gli ultimi ad essere stati prodotti hanno evidenziato problemi);

2. di non installare dispositivi sottoposti a prove di qualificazione (almeno se in gomma od a pendolo scorrevole, perché questi possono risultare non integri dopo tali prove);

3. di verificare la corretta installazione dei dispositivi (in particolare, gli isolatori devono essere connessi alla sottostruttura ed alla sovrastruttura mediante adeguati collegamenti meccanici, non incollati, come purtroppo invece spesso è stato ed è tuttora fatto da alcune aziende manifatturiere – ad esempio per un terminal aeroportuale in Turchia, per ponti adeguati simicamente in Algeria ed anche per alcuni edifici in Abruzzo – per poter esporre costi inferiori, in modo tale da aggiudicarsi gli appalti);

4. di verificare che i dispositivi non presentino “deformazioni anomale” durante la realizzazione delle strutture in elevazione;

5. della corretta realizzazione dei giunti strutturali;

6. della corretta realizzazione dei cosiddetti “elementi di interfaccia”, cioè non solo delle scale e degli eventuali degli ascensori che passano dal terreno o da parti non isolate alla sovrastruttura isolata, ma anche delle coperture o protezioni dei giunti strutturali e delle tubazioni “di interfaccia”, specialmente se esse sono rilevanti ai fini della sicurezza (circuiti del gas ed anti-incendio sempre, ma anche le altre linee di tubazioni per gli edifici strategici);

7. della corretta installazione delle linee di tubazioni interne all’edificio, degli scavi atti ad inserire le cabine per l’energia elettrica ed contatori vari (cioè che tali elementi non indeboliscano la struttura);

8. che, di conseguenza (punto assai delicato), il Certificato di Collaudo statico possa essere emesso non “a strutture ultimate”, bensì solo ad opera completamente ultimata (spesso, per gli edifici isolati simicamente, i problemi sorgono proprio con gli “elementi di interfaccia”, che non sono considerati strutturali);

9. che il collaudatore in c.o. ponga ciò come condizione inderogabile per l’accettazione dell’incarico, al momento di tale accettazione, anche perché, almeno in alcune Regioni (ad esempio in Friuli Venezia Giulia), si lasciano tassativamente al collaudatore solo 60 giorni per l’emissione del Certificato di Collaudo statico, a partire dalla data di consegna della Relazione a Strutture Ultimate;

10. di inserire, nel Certificato di Collaudo statico, prescrizioni e raccomandazioni, affinché sia garantito che i dispositivi mantengano le caratteristiche che sono state definite a progetto durante l’intera vita utile dell’edificio ed anche perché la proprietà conosca le azioni da intraprendere sia, periodicamente (ai fini succitati), sia in caso di terremoto (in funzione della sua entità), sia in caso di altri eventi incidentali, sia in caso di lavori.

Opportunità di quanto segue:

1. che il collaudatore in c.o., soprattutto se l’opera sorge lontano dalla sua residenza, si avvalga della collaborazione di professionisti locali (che, fra l’altro, potranno così fare esperienza), per garantire un controllo sufficientemente frequente dello stato di avanzamento della costruzione;

2. di installare gli isolatori sismici in un locale utilizzato (ad esempio per garage e/o cantine), proteggendo adeguatamente gli isolati stessi (dal fuoco, dalla polvere, ove necessario, dalla ruggine, da atti vandalici e da altre possibili cause di danno, cose del tutto fattibili), invece che in un “vano tecnico” (a causa della cronica carenza, in Italia, di adeguate periodiche ispezioni, anche se prescritte nel Certificato di Collaudo statico, ed anche con vantaggi dal punto di vista economico);

3. di effettuare, per gli edifici esistenti, specialmente se danneggiati dal terremoto od altro (e soprattutto se importanti), prove di caratterizzazione dinamica prima di progettare l’intervento, al fine di basare il progetto su una conoscenza adeguata dell’edificio;

4. di installare (almeno per gli edifici importanti) sistemi di monitoraggio sismico, anche per avere a disposizione dati affidabili per le azioni da intraprendere in caso di terremoto (raccomandazione da inserire nel Certificato di Collaudo statico).

18:15 – Discussione

19:00 – Conclusioni – Dott. Ing. Elio Masciovecchio

19:15 – Chiusura dei lavori

Locandina

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