Lo scorso weekend in 150 piazze italiane oltre 2000 volontari hanno allestito punti informativi “Io non Rischio”, la campagna informativa sui rischi naturali che interessano il nostro territorio.

Tra i vari approfondimenti ci sono state anche le buone pratiche e l’atteggiamento da adottare in caso di terremoto. Buone pratiche che, come sperimentato dai cittadini aquilani sulla propria pelle la tragica notte del 6 aprile 2009, a volte non si ha neanche il tempo di attuare. Pochissimi secondi potrebbero infatti determinare la vita e la morte delle persone e, come ormai è ampliamente noto, non si può prevedere quando la terra tremerà in maniera distruttiva.

Una delle strade del centro storico dell'Aquila dove sono state recuperate 4 vittime

Una delle strade del centro storico dell’Aquila dove sono state recuperate 4 vittime

Nei giorni scorsi è apparsa sul sito dell’Ingv una nota di vicinanza del centro nazionale terremoti all’ex direttore Giulio Selvaggi, imputato nel processo d’appello alla “Commissione Grandi Rischi” che si riunì all’Aquila prima del forte terremoto rassicurando i cittadini invece di allertarli. Non è un segreto che nel nostro Paese manchi una mirata politica di prevenzione e che l’Italia attui la propria spinta propulsiva sul dopo, cioè sull’emergenza. È necessario quindi un cambio di rotta, il focalizzare l’attenzione sul prima, perché a calamità avvenuta siamo purtroppo diventati maestri. Si può combattere il terremoto adottando un sistema di prevenzione passiva e noi possiamo affermarlo con certezza. Non occorrono molte parole, basta guardare uno dei crash test della Madis Room, la stanza salvavita, effettuati all’Aquila e Pescara.

Padre del brevetto internazionale è Antonio D’Intino in grado di ideare un fortino salvavita per le famiglie. Una stanza da installare in tutte le case, dove rifugiarsi in caso di forti scosse. Il cuore d’acciaio resisterà al crollo e risulterà intatta all’arrivo dei soccorsi, influenzando positivamente l’aspetto emotivo delle persone. Tra le varie proprietà della Madis Room, che gode già di detrazioni fiscali ma non delle agevolazioni, c’è la resistenza al fuoco e il fatto che sia antintrusione. La stanza salvavita può essere installata in ciascun edificio e si inserisce anche in un’ottica di risparmio del suolo. È ad oggi l’unica arma in grado di garantire la salvezza delle vite in caso di forte terremoto.

L’Aquila, 17 ottobre 2014, Giulia – Madis Room

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