“E’ la prima volta che riceviamo una risposta concreta per essere posti in sicurezza in caso di terremoto. Prima della Stanza Antisismica non esisteva nulla: avere la garanzia di poter sopravvivere ad un evento drammatico è importante”.

Paola Lagorio il 27 settembre scorso alla presentazione della sua monografia nella Casa Museo Raffaele Bendandi: nell’immagine è con il fotografo Raffaele Tassinari in uno scatto di Giancarlo Padovani

Paola Lagorio il 27 settembre scorso alla presentazione della sua monografia nella Casa Museo Raffaele Bendandi: nell’immagine è con il fotografo Raffaele Tassinari in uno scatto di Giancarlo Padovani

A parlare è Paola Lagorio Presidente dell’associazione “La Bendandiana” e dell’Osservatorio Geofisico Raffaele Bendandi di Faenza: una laurea in fisica, designata esperto IEMO (International Emergency Management Organization), viene comunemente identificata come esperta di terremoti.
In Italia non vedo prevenzione: semplicemente perché non vengono investiti fondi – dice – e la gente è veramente spaventata, anche perché non sa come proteggersi. Si susseguono le innovazioni antisismiche ma purtroppo capita di ricevere spesso brutte sorprese, come è accaduto nel caso del terremoto di L’Aquila dove soltanto a seguito di un processo si è arrivati a capire che i sistemi installati erano insoddisfacenti.
Le persone ormai vivono una situazione di panico ed è giusto che ciascuno sia posto nelle condizioni di assumere delle decisioni”.
Vuole dire che la gente patisce una condizione di impotenza?
Sicuramente le persone vivono una condizione di ignoranza che viene loro imposta dall’inerzia: non esiste una informazione adeguata, si fanno convegni e incontri ma delle risultanze rimangono depositari solo ingegneri e addetti ai lavori. E, comunque, quello che davvero interessa i cittadini non viene divulgato. Uno per tutti è il caso della microzonizzazione. Credo sia invece doveroso che le famiglie siano poste nella condizione di decidere per sé e in autonomia, in modo da fare fronte singolarmente a tutti gli impedimenti che ostacolano l’adeguamento sismico degli edifici. Nei condomini raramente si può assumere una decisione risolutiva per proteggere l’intero fabbricato: per questioni di unanimità, per altri aspetti di natura giuridica o per problematiche tecniche.
L’Associazione vuole farsi carico di diffondere la conoscenza della Stanza Antisismica, giusto?
Si, senz’altro. Organizziamo convegni anche con istituzioni di settore come l’Ingv, lo stesso Boschi è uno dei nostri ospiti, per cui potremo inserire la Stanza Antisismica nel calendario di incontri e studi. Dedicherei volentieri una giornata intera di studi per illustrala. E’ un dovere informare la gente: se esiste un salva vita alla portata di chiunque tutti devono saperlo subito”.
Il Piano Casa dovrebbe accogliere le innovazioni di prevenzione salvavita, anche di tipo passivo, come la Madis Room?
Ma certamente, sarebbe assolutamente auspicabile.

Dagli anni dell’”uomo che prevede i terremoti” ad oggi non abbiamo fatto passi da gigante e, Giampaolo Giuliani docet, la scienza ufficiale non aveva uomini pronti alla innovazione che Bendandi portava: non secondario, Bendandi non faceva parte del mondo accademico.
Mutati mutandis…

Dafne per la Stanza Antisismica
Faenza 3 ottobre 2014

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Paola Lagorio il 27 settembre scorso alla presentazione della sua monografia nella Casa Museo Raffaele Bendandi: nell’immagine è con il fotografo Raffaele Tassinari in uno scatto di Giancarlo Padovani

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