L’articolo apparso su Il Centro, quotidiano dell’Abruzzo, a pag. 14 in data 5 ottobre 2014, è un intervento di Antonio D’Intino, inventore della Madis Room – la Stanza Antisismica, che auspica l’inserimento nel decreto Sblocca Italia della prevenzione antisismica di tipo passivo. Sarebbe un modo – scrive  – per inserire la parola prevenzione, che nel provvedimento è completamente assente. A fronte del fatto che l’adeguamento antisismico non si farà oggi né domani, appare doveroso quantomeno informare i cittadini sui sistemi salva vita e disciplinarne l’installazione: pochi ne conoscono l’esistenza e nessuno ha i parametri per distinguere un sistema brevettato e sicuro da un altro truffaldino e con certificazioni finte.  Molte innovazioni tecnologiche, infatti, riguardano proprio i sistemi salvavita che possono essere impiantati in casa, in una stanza qualsiai, al costo di una semplice ristrutturazione.
Di seguito, l’articolo integrale pubblicato anche nella versione on line del quotidiano.

Il centro d'abruzzo del 5 ottobre 2014

Il Centro d’Abruzzo del 5 ottobre 2014, pag. 14

«Il governo finanzi i progetti salva vita contro i terremoti»
Lo Sblocca Italia riserva spazio alle certificazioni energetiche ma neanche una parola alla prevenzione sismica: per l’Italia è un fatto gravissimo, ma specificatamente per l’Abruzzo è un’assurdità. Siamo al centro del mondo solo per la tragedia del 6 aprile: impossibile dimenticarsene. Possibile invece tirare fuori i numeri dell’economia della ricostruzione e del suo indotto più genericamente qualificabile come postsismico (uno per tutto le nuove topologie di turismo): numeri importanti per un periodo di generale stagnazione. Il ministro Lupi dovrebbe intervenire. Inserendo la prevenzione in decreto, attribuendo un ruolo alle innovazioni tecnologiche appartenenti alla tipologia “prevenzione antisismica” – anche e soprattutto passiva, vale a dire che salva la vita e basta: il Paese è gravido di innovazioni tecnologiche che insistono sulla prevenzione – i dati parlano chiaro – e salvare la vita umana è un precipuo obiettivo dello Statuto della Protezione Civile. Le piattaforme sismiche si sono rivelate diverse da quello che si pensava e l’adeguamento sismico del costruito è impossibile per domani: vogliamo continuare a fare letteratura mentre il prossimo 6 aprile potrebbe colpire domani mattina Sicilia, Calabria, Campania come già annunciato da tempo?
Chi dirà alle vittime che i loro cari si sarebbero potuti salvare semplicemente con una delle innovazioni tecnologiche esistenti ma che lo Stato non glielo aveva detto e non gliele aveva rese disponibili? L’esperienza aquilana docet, ivi compresa quella della Commissione Grandi Rischi. Esistono tanti brevetti che la gente ignora e con i quali ci si salva la vita anche a seguito di un sisma di elevatissima potenza: può lo Sbolcca Italia ignorarli? Basta morti e basta miliardi e miliardi di risarcimento danni.
il centro on line ridotta 5.10.2014Il decreto Sblocca Italia va emendato: salvare la vita ai cittadini e con questo attribuire il ruolo meritato alle imprese italiane segnerebbe una svolta di progresso civile ed economico per tutto il Paese.
Il Ministro Lupi è uomo che sa distinguere e al contempo coniugare il valore della vita e il valore economico. E’ questo che il Paese si aspetta.

Antonio D’Intino
Consigliere Ance Nazionale
Past President Ance Abruzzo

 

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